C'è da fare della memoria della Shoah - ha rilevato il Presidente Napolitano -
l'asse di una chiarificazione costante e diffusa e di una battaglia ideale e
politica non di parte, che vadano al di là degli stessi confini storici della
persecuzione, fino allo sterminio, contro gli ebrei (e anche, non
dimentichiamolo, contro i Rom e i Sinti). E non solo perché razzismo e xenofobia
hanno molteplici bersagli, che fanno tutt'uno con quello posto al centro del
criminale disegno hitleriano. Ma perché sono in giuoco valori supremi, che nei
ghetti di Cracovia, Lodz o Varsavia, e nei lager di Auschwitz-Birkenau o Dachau,
sono stati calpestati come in nessuna costruzione di pensiero si era prima
immaginato potesse catastroficamente accadere : valori di civiltà e umanità
senza frontiere di luogo e di tempo, che si chiamano rispetto della dignità
della persona, ridotta invece a brandello umano, a sopravvivenza nel terrore
fino alla soppressione più brutale".
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