venerdì 20 febbraio 2015

Incomincia il Vero ! razzismo e con minacce diffuse che coinvolgeranno tutta l’Italia

Incomincia il Vero ! razzismo e con minacce diffuse che coinvolgeranno tutta l’Italia.
Qualcuno ucciderà la persona sbagliata tanto per dire, abbiamo ucciso un Rom ….

E poi un altro passaggio, che prevediamo e che la maggioranza Italiana, della giustizia fai da TE si farà uno sfogo a prendersela con qualcuno che magari non centra affatto come il  di via madonnina a Padova erano Evangelici Pentecostali, che abitano ne aria privata, in via madonnina con adolescenti e anziani e che anno lanciato due molotov,  di benzina  altamente infiammabile, e un inizio e se non lo fermiamo travolgerà  come un fil che la gente da colpa a sinti e rom e diventa il problema nazionale in Italia. Noi della Federazione sinti e rom insieme, chiediamo un intervento del governo contro chi crea diffusione di odio nei confronti di minoranza santi e rom in Veneto e in Italia, affinché ci siano rispettate le tutele vere dei sinti e rom in Italia.
I Rom della  di via via Bassette,  sembravano italiani, urlavano e minacciavano di bruciarci tutti.
Spiega Giovanni Salkanovic, Ci siamo spaventati e temevamo si trattasse di un altro tentativo di dare fuoco al campo»

MORTISE. Nuovo atto intimidatorio nei confronti dei nomadi. Questa volta non un attentato incendiario, ma urla e minacce gridate in piena notte dal cavalcavia della tangenziale. «Vi facciamo la guerra», «Vi diamo fuoco». Queste le parole urlate ai rom martedì poco dopo la mezzanotte, all’indomani delle quattro molotov artigianali lanciate in due campi, due in quello di via Bassette, altre due invece gettate in via della Madonnina, a Voltabrusegana, dove vivono i sinti. «Eravamo tutti nelle nostre roulotte quando abbiamo sentito gridare», racconta Mercedes Seferovic, figlio di Elvis, il capofamiglia di via Bassette. «Dalla voce sembravano italiani, urlavano e minacciavano di bruciarci tutti». Spaventati, i nomadi sono usciti dalle roulotte e si sono trovati al centro dell’accampamento. «Quando siamo usciti erano già fuggiti, non abbiamo visto nessuno, nemmeno automobili» prosegue.
Il resto della nottata i rom l’hanno passata in bianco, ad osservare il passaggio delle automobili, ad ascoltare ogni minimo rumore, a controllare che nessuno attentasse alla loro incolumità. «Inizialmente siamo usciti tutti, uomini, donne e bambini. Ci siamo spaventati e temevamo si trattasse di un altro tentativo di dare fuoco al campo», spiega Giovanni Salkanovic, che da sette anni abita in via Bassette «le donne poi sono rientrate per cercare di tranquillizzare i bambini e farli riaddormentare, noi uomini invece siamo rimasti svegli fino all’alba, ognuno a tenere d’occhio la propria abitazione», continua. «Abbiamo chiamato la polizia perché ci sentiamo in pericolo».

Il Presidente Federazione  Rom e Sinti
Davide Casadio

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