martedì 3 febbraio 2015

La comunità rom e sinte che sono causa della scarsa integrazione nella società

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE (ex art. 71, secondo comma della Costituzione)
Norme per la tutela e le pari opportunità
della minoranza storico-linguistica dei Rom e dei Sinti
RELAZIONE
La proposta di legge di iniziativa popolare vuole realizzare anche per Rom e Sinti il diritto al riconoscimento di minoranza storico-linguistica nel rispetto degli articoli 3 e 6 della Costituzione che prevedono: la pari dignità sociale e l’eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; la tutela di tutte le minoranze linguistiche con apposite norme. In questo modo si costruiscono le condizioni per contrastare discriminazione e pregiudizio nei confronti delle comunità rom e sinte che sono causa della scarsa integrazione nella società e della marginalizzazione sociale ed economica. Il disegno di legge prevede: la specifica tutela del patrimonio linguistico-culturale della minoranze rom e sinta, con istituti analoghi a quelli previsti dalla legge n. 482/1999 per tutte le altre minoranze; l’incentivo e la tutela delle associazioni composte da Rom e Sinti, conforme alla libertà di associazione prevista dall’articolo 18 della Costituzione per favorire la partecipazione attiva e propositiva alla vita sociale, culturale e politica del Paese; il diritto di vivere nella condizione liberamente scelta di sedentarietà o di itineranza, il diritto di abitare in alloggi secondo una pluralità di scelte secondo le norme della Convenzione-quadro per la tutela delle minoranze nazionali di Strasburgo dell’1 febbraio 1995, le raccomandazioni del Consiglio d’Europa, dell’OCSE e della Commissione europea e la Strategia nazionale d'inclusione dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti; norme che sanzionino le discriminazioni fondate sull'appartenenza a una minoranza linguistica in attuazione del principio costituzionale di eguaglianza senza distinzione di lingua e di razza.
PROPOSTA DI LEGGE
Se mi riconosci, mi rispetti

Libertà e Diritti civili e dalla stessa Commissione Diritti Umani in occasione della Giornata della Memoria.
Il disegno di legge propone di modificare la legge n. 11 del 20 luglio 2000 istitutiva del Giorno della Memoria introducendo nel titolo e nell’articolato una menzione specifica al Porrajmos, il termine con cui i rom e i sinti indicano il genocidio subito durante la Seconda Guerra Mondiale ad opera della Germania nazista nel quale si stima siano morte oltre 500 mila persone.  www.porrajmos.it
Il titolo della legge, nel quale oggi si fa esclusivo riferimento allo sterminio e alle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici, secondo il testo proposto dalla Commissione Diritti Umani del Senato andrebbe modificato in “Istituzione del Giorno della memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei rom, dei sinti e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”.
 La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ‘Giorno della Memoria’, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), il Porrajmos (sterminio dei rom e dei sinti), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno slavato vite e protetto i perseguitati”. Riteniamo il riconoscimento formale del ricordo dello sterminio dei rom e sinti, includendolo esplicitamente nella legge sul Giorno della Memoria, un passo fondamentale e imprescindibile per diffondere conoscenza su un genocidio per troppo tempo rimasto dimenticato nella coscienza collettiva. Ricordare non soltanto ci permette di restituire dignità alle vittime dello sterminio ma ci deve anche aiutare a non abbassare mai la guardia davanti al germogliare dei semi della nuova intolleranza».  www.bolognatoday.it
Se mi riconosci, mi rispetti


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