giovedì 5 marzo 2015

Vogliamo commerciare il ferro vecchio” per i sinti e rom e dura.....!!!!


Premessa del Presidente Radames Gabrielli Bolzano
Se mi permettete vorrei rubarvi un po’ del vostro tempo prezioso per cercare di risolvere la
problematica del lavoro per i Sinti altoatesini. Con la mia proposta che faccio a nome
dell’Associazione Nevo Drom voglio segnalarvi la volontà e soluzioni concrete, già sperimentate in
altre Province, per risolvere l’attuale situazione che crea problemi non solo ai Sinti ma anche al
sistema sociale e di conseguenza a tutta la società.
L'associazione Nevo Drom potrebbe diventare il vostro interlocutore per avvicinare la minoranza
linguistica dei Sinti dell’Alto Adige al lavoro ( regolare, rispettando i vincoli legislativi). Visto che
la maggior parte dei Sinti sta già praticando il lavoro della raccolta del ferro vecchio, l'Associazione
vuole proporre delle soluzioni per avvantaggiare e a far continuare questa attività in circostanze
legali. Perché proprio la raccolta del ferro? Perché è una delle poche attività chè:
A) gli autoctoni hanno tollerato come lavoro dei Sinti
B) attività da sempre praticata dai Sinti che li consente di mantenere anche la loro caratteristica
cultura e tradizione.
La raccolta del ferro vecchio, è un lavoro onesto e utile a tutta la popolazione maggioritaria, non
solo da lavoro alla minoranza Sinta e il sostegno per mantenere la propria famiglia onestamente,
senza dover ricorrere a diversi lavori, ma soprattutto non fa più trovare sparse su tutto il territorio
dei rottami sporchi e pericolosi per tutta la popolazione maggioritaria, specialmente per i bambini
più piccoli che si spostano continuamente a giocare senza preoccuparsi di farsi male. Inoltre non è
da sottovalutare che dopo pochi mesi il ferro vecchio abbandonato porta ruggine rovinando la fauna
e i campi circostanti dei contadini che spesso non si curano dei rottami abbandonati nei loro campi.
La minoranza Sinta che esegue questo tipo di lavoro non fa altro che aiutare la natura e tutte quelle
persone che non riescono da sole a risolvere la questione in causa, a migliorare la sicurezza sia delle
persone che della natura stessa, in pratica sta eseguendo un lavoro da spazzino “ferroso” che
mantiene l'equilibrio della natura pulita e sana.
Da far notare che anche se la minoranza Sinta esegue questo tipo di lavoro in nero, senza nessuna
licenza o autorizzazione, e la sola che sta praticando questo tipo di sistema lavorativo, perché
nessuno dei autorizzati alla raccolta/smaltimento ecc. del ferro ( Santini - Lamafer ecc.) va porta a
porta dai contadini a dare la propria disponibilità (gratuitamente) a pulire l'area in questione,
depositano un container dove i contadini ecc. devono a proprie e spese portarsi il ferro vecchio
perdendo ore di lavoro sena nessuna retribuzione.
E perciò che la maggior parte di contadini ecc. che si trovano con questi problemi piuttosto di
perdere tempo e caricarsi in macchina/trattore ecc. tutto il ferro vecchio che hanno, preferiscono
abbandonarlo da qualche parte in un cantone della propria proprietà privata, senza curarsi dei danni
  
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che infliggano ai terreni e alle persone, finché non hanno la fortuna di veder capitare per caso un
camioncino (non superiore a 35 quintali) di Sinti che fa la raccolta del ferro vecchio, nella propria
zona.
Visto che pochissimi Sinti stanno lavorando con lavori regolari, pochissimi solo perché non
riferiscono al proprio datore di lavoro l'appartenenza d'etnia che hanno, nascondendo l'etnia
d'appartenenza riescono più facilmente a trovare lavoro, ma appena si scopre l'appartenenza
“Sinti”, con qualche scusa lo/a si licenzia senza tanti preamboli.
Come tutti sanno e nessuno vuole ammettere, per la minoranza Sinta il lavoro e un problema
enorme, facile dichiarare che i Sinti non vogliono lavorare, ma difficile assumerli alle proprie
dipendenze, anche se certi lo fanno poi ci pensano gli amici e operai a farli cambiare idea, perché
non vogliono avere come aiutante ecc. un Sinto dove tener d'occhio per sempre il portafoglio,
La minoranza Sinta vuole continuare con questo tipo di lavoro, ma la legge stessa sta impedendo
tale lavoro. I Sinti lo stanno praticando in nero per varie ragioni di burocrazia ecc. e perché le
modalità ad iscriversi comportano varie problematiche: Attualmente è impossibile per la minoranza
Sinta, visto anche la mancanza economica e dei diplomi adatti che non consente 'iscrizione per il
raggiungimento delle qualifiche per garantire la raccolta del ferro, con licenze e iscrizioni alla
camera di commercio e all'albo trasportatori. Non vorrei solo lamentarmi ma oggettivamente, e
questo è anche documentabile, per l'etnia Sinta e molto difficile reperire un lavoro presso ditte o
persone private, enti ecc. e spesso solo perché d'etnia sinta.
Visto tutto questo:
L'associazione Nevo Drom chiede a voi di dare ai Sinti di Bolzano l'opportunità di continuare
questo tipo di lavoro, di dare un’opportunità come ha già fatto la città di Venezia ai Sinti residenti
nella sua circoscrizione, (vedi allegato) per fargli assaporare il lavoro e per farli continuare a
lavorare senza cercare altre risorse alternative per vivere, Perciò noi chiediamo che anche voi ci
diate una mano per arrivare alle necessarie autorizzazione di raccolta del ferro vecchio ugualmente
come sta facendo Venezia, così che si risolvono le varie problematiche che hanno i Sinti riguardo il
lavoro.
In attesa di una vostro cenno a risolvere tale situazione.
Ringrazio e saluto.
Presidente Associazione Nevo Drom
www.nevodrom.it-index-raccolta-ferro
Radames GabrielliNEVO DROM 39100 Bolzano C.F. 94092530214
Contati diretti: 3935238742 Web – www.nevodrom.it  - e mail – nevodrom@nevodrom.it  

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